L’incontro tra l’arte contemporanea e la Natura si manifesta in questi giorni a Palermo nell’installazione delle sculture dell’artista Alba Gonzales all’interno del parco della Fondazione Giuseppe Whitaker, dal titolo “Miti Mediterranei“, a cura di Gabriele Simongini.
Centro nevralgico e culla di infinite civiltà, nel suo 3% di estensione nel totale delle acque del globo, il Mar Mediterraneo è stato, indiscutibilmente, crogiolo di civilità e molteplici culture che ancora oggi offrono spunto di riflessione e creatività che, in questo caso, si innestano in un contesto naturale di prestigio, esaltandolo.
Alba Gonzales, con le sue 19 sculture bronzee di grande e medie dimensioni, esplora vizi, speranze, e ambizioni dell’uomo contemporaneo che a volte guarda verso l’alto, verso l’ignoto, altre guarda al basso, alla dimensione materiale e terrena.
Tra questi due estremi possibili di indagine antropologica si colloca l’opera della Gonzales che, per esprimersi, attinge al mito, punto di partenza sempre fedele per la civiltà classica, mediterranea.
Il corpo, inteso dall’artista come tempio dell’anima, ospita tracce del mito che forniscono un tassello per un nuovo percorso esplorativo per comprendere meglio una società anestetizzata dai social networks.
La Gonzales, manifestando un intenso impegno etico, forza volutamente i toni delle tematiche scelte che vanno dall’avidità all’ossessione per il sesso e il potere, dal dominio del narcisismo alla furia bellicista, e li rende icastici quasi iperbolici.
“Per la prima volta nella mia vita – ha dichiarato l’artista – mi sento veramente molto emozionata per il risultato ottenuto. Avevo un certo timore nel misurarmi con questa terra che è simbolo di un profondo bacino di culture”.
Ogni opera un titolo già di per sè evocativo come “Il dubbio di Narciso” o “Chimera e le maschere” con in più, nei pannelli adiacenti, una piccola spiegazione che guida il visitatore alla comprensione della scultura: il tutto circondato dalle immense e quasi animate fronde del parco della Fondazione Whitaker.
“Chiunque si trovi di fronte a queste opere – ha concluso il professore Emmanuele F. M. Emanuele, presidente onorario della Fondazione Cultura e Arte che ha promosso e organizzato la mostra – non può che rimanere sedotto o sorpreso. La sua arte è spontanea, immediata, fluisce dalle sue mani e dalla sua anima in un continuum creativo“.