Viaggio a Bruxelles per i vincitori del progetto MediterranEU
Sono volati a Bruxelles gli studenti vincitori della quarta edizione di “MediterranEU – Giovani che cambiano il mondo”, il progetto europeo realizzato e implementato dall’associazione “Rumundu”, fondata da Stefano Cucca, capofila del progetto, e supportato fin dal principio dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e dalla Fondazione Alghero, con la collaborazione del Comune di Quartu Sant’Elena, del Comune di Alghero e dall’associazione Rondine Cittadella della Pace.
Il viaggio formativo dentro le istituzioni dell’Unione europea è stato il completamento del percorso avviato con il progetto che ha coinvolto in totale 80 studenti dei licei Fermi di Alghero e Motzo di Quartu Sant’Elena. I dieci studenti vincitori hanno incentrato i loro progetti nell’ambito della mobilità sostenibile, la salute e il risparmio idrico e in generale sull’economia circolare.
“L’obiettivo del progetto è dare ai ragazzi degli strumenti perché possono essere capaci in futuro di progettare per sé o per le comunità nelle quali vivono. – ha spiegato Stefano Cucca – C’è un assoluto bisogno di competenze trasversali: loro a 16 anni stanno imparando il project cycle management, il metodo di progettazione attualmente utilizzato per i progetti dell’Unione europea e per il PNRR, stanno acquisendo competenze che ora sono ricercatissime”.
Così il viaggio a Bruxelles ha dato l’opportunità ai giovani di vedere e conoscere i luoghi in cui la progettazione europea nasce. Oltre alle visite nei luoghi-simbolo dell’Europa, hanno incontrato la responsabile dell’Ufficio della Regione Sardegna nella capitale europea, che ha dato loro suggerimenti utili per il percorso futuro. Una visita anche nella sede di Unioncamere Europa, l’associazione di Unioncamere e del Sistema camerale italiano a Bruxelles che fornisce servizi e assistenza sulle politiche e sui programmi di finanziamento dell’Unione europea. I responsabili dell’organizzazione hanno presentato agli studenti sardi i bandi e le opportunità a livello europeo: tirocini, programmi di volontariato, altri bandi tra cui Erasmus+. E proprio con gli istituti camerali di Cagliari-Oristano e Sassari è stata stretta una partnership di progetto. Particolarmente emozionante per i ragazzi la visita nell’emiciclo del Parlamento europeo, anche in compagnia dell’eurodeputato Pietro Bartolo, medico di Lampedusa.
Il progetto MediterranEU, dopo una prima fase di promozione e selezione dei partecipanti, è proseguito con la attività formative e i percorsi di innovazione sociale, con incontri in presenza e online della durata di tre mesi e un ulteriore periodo di incubazione dei progetti all’interno della Rumundu Academy. Per finire con il viaggio formativo a Bruxelles.
Così ha commentato la Prof.ssa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, main-partner del progetto: «Il viaggio a Bruxelles è la chiusura del cerchio di un percorso formativo tra i più innovativi e di impatto fra quelli sostenuti negli ultimi anni dalla Fondazione Terzo Pilastro, di cui sono onorata di aver assunto la Presidenza succedendo al Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, che l’ha magistralmente condotta, con lungimiranza, passione ed impegno incomparabile, fino a pochi mesi fa. Infatti, grazie al progetto MediterranEU, di cui è giunta a compimento la 4° edizione, giovani studenti dell’area mediterranea – tra cui anche ragazzi provenienti da Paesi in conflitto di Europa, Africa e Medio Oriente – si sono formati sulle tematiche più attuali della sostenibilità, dell’economia circolare, dell’innovazione, e adesso, con questo viaggio a Bruxelles, hanno potuto calare concretamente il loro know-how nella realtà dell’Unione e delle procedure adottate dalle istituzioni europee. Il fine ultimo di questo ambizioso percorso è, di fatto, far nascere idee di impresa sostenibili, profit e no profit, che possano diventare startup in grado di incidere nella realtà locali dell’area mediterranea, ma innescando un profondo cambiamento sociale, economico e politico a livello europeo e, in prospettiva, mondiale».
Attraverso i suoi progetti Rumundu ha formato a oggi più di 1.500 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie della Sardegna, ha implementato centinaia di progetti, alcuni diventati promettenti startup, e ha portato i team vincitori in California e due volte a Bruxelles.
Il progetto prende le mosse dall’iniziativa dell’Onu SDSN Youth dedicata ai giovani e nata dai report sul livello di avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) nei 24 Paesi del Mediterraneo, che evidenzia alti livelli di povertà, disoccupazione, scarsa scolarizzazione, disuguaglianze di genere e divario digitale soprattutto in aree come la Sardegna.